Gli Adivasi, in base ai dati dell'ultimo censimento sono circa
80 milioni, l'8% della popolazione indiana. Sono i discendenti
di comunità tribali insediatesi nel sub continente indiano
prima dell'invasione ariana. Seppur decimati dai nuovi arrivati,
hanno resistito ai tentativi di sottomissione e assimilazione
rifugiandosi sempre più all'interno, in aree isolate e
impervie. Per secoli sono riusciti a mantenere una relativa autonomia
continuando a vivere in rapporto simbiotico con l'ambiente naturale
che li ospitava, praticando un'agricoltura di base, la caccia,
la raccolta di frutti spontanei, il piccolo artigianato e accumulando
preziose conoscenze sulle foreste, sulle piante e sul loro uso
nell'alimentazione e nella medicina. Con la colonizzazione inglese
inizia il processo di deprivazione degli Adivasi delle loro terre
e il tentativo di integrarli nel nuovo sistema produttivo in condizioni
di semischiavitù. Con l'indipendenza il problema degli
Adivasi viene riproposto dai leader nazionalisti con approcci
che vanno dall'isolamento con la costituzione di "riserve",
all'assimilazione con la totale negazione della loro identità
etnica e quindi delle loro tradizioni culturali, all'integrazione
inteso come un processo di blanda assimilazione nella cultura
dominante che contemplava comunque l'accettazione della loro identità,
del cosiddetto "genio tribale". Sarà quest'ultimo
approccio ad essere incorporato nella costituzione indiana e a
guidare le scelte dei governi che metteranno in atto azioni positive
nei confronti degli Adivasi tese a proteggere i loro diritti e
a promuovere il loro progresso economico e sociale. Parallelamente
però si è continuato a deprivare gli Adivasi delle
loro terre e quindi della loro fonte di sostentamento. Imprese
straniere e locali, con il beneplacito dei governi indiani, in
nome dello sviluppo industriale ed economico del paese, si assicurano
il controllo delle aree abitate dagli adivasi con le loro ricchissime
risorse idriche e forestali. Miniere, strade, dighe, piantagioni,
impianti turistici ma anche l'istituzione di aree naturali protette
per gli Adivasi significa soltanto displacement - ovvero essere
scacciati dalle loro case senza nessuna garanzia di reinsediamento!
Gli Adivasi diventano degli "homeless"!
Con loro la foresta perde i suoi veri custodi, coloro che per
secoli sono stati i protettori degli ambineti naturali e della
biodiversità, coloro che che hanno sviluppato un incredibile
patrimonio di conoscenze sulle piante e sui loro svariatissimi
usi.
Lo sviluppo industriale del paese e il soddisfacimento dei crescenti
consumi urbani, diventa prioritario rispetto alla salvaguardia
dell'identità culturale di una minoranza etnica! sopravvivenza.
|